Malato Covid suicida: servono formule nuove nei reparti
Malato Covid suicida: servono formule nuove nei reparti
La tragedia dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo impone una seria riflessione sulle condizioni dei reparti Covid, occorre trovare formule nuove per non trasformare l’isolamento di questi reparti in un’ulteriore pena per i degenti e i loro familiari.
Chiederò all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza di pensare ai reparti Covid non solo in termini di posti letto ma anche di rispetto alla dignità ed alla condizione complessiva dei pazienti. Se nei prossimi mesi si andrà verso una convivenza permanente con il Covid, come l’aumento di contagi e ricoveri nonostante l’incremento dei vaccinati lascia presagire, sarà necessario dotarsi anche di strumenti e strutture adeguate per consentire a chi è colpito dalla malattia di affrontarla con le cure e il supporto psicologico necessario e soprattutto spezzando l’isolamento dai familiari sinora imposto.
Al netto delle note carenze delle Usca in termini di cure domiciliari, che sono di fatto l’unico vero argine alle ospedalizzazioni, sarebbe necessario assicurare la presenza di psicologi nelle corsie ospedaliere, nell’ottica di una messa a punto del servizio psichiatrico e psicoterapeutico nelle strutture territoriali. Nei mesi scorsi ho già visitato il reparto Covid dell’ospedale di Marsala; conto di fare la stessa cosa negli ospedali palermitani e di far giungere all’assessore Razza le mie osservazioni.