Sono stata espulsa dal Gruppo ID: la vendetta della Lega
Apprendo oggi che la direzione del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento europeo (presieduta dalla Lega) ha deciso di
espellermi, senza alcuna discussione, né consultazione con i membri delle varie delegazioni.
Lo scorso 21 settembre ho lasciato la Lega denunciando l’appiattimento del partito di Salvini sulle politiche di Mario Draghi.
Ricevo messaggi di stima e dispiacere da parte di colleghi italiani ed esteri che speravano che io potessi restare. Ho sempre lavorato con impegno e assiduità, senza mai saltare una riunione nemmeno durante il lockdown, seguendo in presenza tutti i triloghi in chi si sono definiti i regolamenti dei fondi europei per la ripresa. Ho sempre seguito i dossier assegnatimi con precisione e puntualità. Ma anche stavolta, alla professionalità e alla competenza non si è dato peso a fronte di ragioni ‘politiche’, dietro una precisa indicazione del vertice della Lega, che esprime la presidenza del
gruppo Id, di non consentirmi di rimanere come membro indipendente.
La mia sensazione è che ci sia una volontà punitiva nei miei confronti, benché io abbia espressamente abbandonato il partito per ragioni ideologiche e non per contrasti personali o rivendicazioni di posizioni di potere, mi rattrista molto e aumenta la delusione.
Prendo atto della decisione, che mi costringerà ora a valutare la possibilità di richiedere l’adesione ad un altro
gruppo al Parlamento Europeo, per poter continuare a svolgere il mio mandato in modo pieno ed efficace nell’interesse del mio
Paese e in particolare delle Isole italiane. La collocazione in un gruppo è essenziale per potere partecipare ai lavori del parlmento.