Covid-19: Tra realtà e disinformazione. Interventi: Prof.ssa Sara Gandini, Prof. Mariano Bizzarri, Prof. Ciro Isidoro, Prof. David Conversi

10 Ago 2022|Covid-19|

Camera dei Deputati

Conferenza stampa del 18 luglio 2022

Relatori in ordine di interventi: On. Pino Cabras, Prof.ssa Sara Gandini, Prof. Mariano Bizzarri, Prof. Ciro Isidoro, Prof. David Conversi

 

Presso la Camera dei Deputati si è tenuta una Conferenza stampa in occasione della presentazione del libro del Prof. Mariano Bizzarri, dal titolo “Covid-19: a che punto è la notte. Un’epidemia da decodificare. Tra realtà e disinformazione“. Documenti alla mano, i quattro illustri relatori, ospitati dell’Onorevole Pino Cabras, hanno evidenziato contraddizioni e distorsioni dell’attuale politica governativa e sanitaria nella gestione emergenziale. La registrazione completa degli interventi qui.

Sara Gandini

Università Statale di Milano – Ricercatrice in Oncologia, Epidemiologia e Biostatistica

La Prof.ssa Gandini ricorda la natura dialogica e confrontativa della Scienza, che dovrebbe essere sempre aperta al dubbio, alla verifica e alla lettura globale dei dati. Purtroppo sembra prevalere la spettacolarizzazione degli scontri e la banalizzazione delle posizioni altrui. Occorre, dunque, partire dalle domande che, non a caso, vengono poste doverosamente dal Prof. Bizzarri nel suo libro.

L’epidemiologa, illustrando l’alta variabilità delle stime di rischio CFR e IFR (Joannidis J. 2021), propone una prevenzione personalizzata che consideri le evidenze scientifiche, le quali ci dicono, ad esempio, che i soggetti ad alto rischio sono il meno del 10%, pertanto per essi si può predisporre una protezione mirata.

Altrettanto proficua sarebbe una analisi sindemica (cfr. Horton R., The Lancet 2020), poiché la morte da Covid19 dipende da concause interconnesse e interagenti, quali le malattie concomitanti croniche e i fattori socio-economici. Tuttavia, anche se i benefici potevano essere ottenuti con interventi meno restrittivi, sono state adottate misure severe uguali per tutti, con effetti collaterali controproducenti, quali l’aumento del disagio psichico nei giovani, della depressione e dei tentativi di suicidio.

Infatti, l’Italia ha detenuto il record mondiale della chiusura delle scuole superiori, pur essendo stato ribadito da OMS, UNICEF e UNESCO che i bambini non dovrebbero essere privati dell’istruzione e dello sviluppo. E tale istanza è stata confermata dalle sentenze del TAR. E ancora: valeva la pena chiedere ai giovani di rinunciare a fare sport durante il lockdown? Anche in questo caso le evidenze dimostrano che chi ha continuato a praticare l’attività sportiva si è ammalato di meno (cfr. Raimondi, 2022).

Infine, dato che i vaccini non sono stati efficaci nel bloccare l’infezione, bisogna sempre fare un bilancio dei rischi e dei benefici, soprattutto per i bambini e per i più giovani. Ma soprattutto va messa in discussione la politica autoritaria e paternalista che ha imposto misure draconiane, green pass e obblighi vaccinali.

 

Mariano Bizzarri

Università La sapienza di Roma – Dipartimento di Medicina Sperimentale Docente, Oncologo e Direttore del Laboratorio di Biologia dei Sistemi

 

Il Prof. Bizzarri formula una serie di domande volte a smascherare le scorrettezze che hanno contraddistinto la gestione pandemica, ad esempio: quanto sono attendibili i dati, relativi ai contagi e ai morti, su cui si basa l’azione del Governo?

Purtroppo è stata ignorata la distinzione fra infezione e malattia, e sono stati considerati malati anche gli asintomatici. Si è poi accertato che fra i decessi sono stati contati non solo quelli realmente malati di CoViD-19, ma anche i deceduti per altre malattie, pertanto, solo il 20% dei decessi è effettivamente riconducibile all’infezione da Sars-Cov-2.

L’unico parametro utile a capire l’impatto della malattia è il tasso di occupazione delle terapie intensive e oggi, a fronte dell’aumento dei contagi, questo dato si attesta solo al 13%.

Altra domanda posta dall’oncologo: sono efficaci i vaccini?

Un vaccino è un preparato biologico prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione.

Nella fattispecie è stato osservato che, dopo la terza e la quarta dose, la protezione diventa negativa, cioè chi ha ricevuto il vaccino ha più probabilità di ammalarsi!

 

Né si può nascondere un’altra evidenza, ossia che l’immunità naturale acquisita dopo la Covid-19 dura oltre i dodici mesi, è stabile, invece quella dei vaccini no!

Il Prof. Bizzarri incalza con ulteriori domande: quali sono gli effetti collaterali? Perché solo i vaccini Moderna e Pfizer? E tutti gli altri? E i vaccini italiani tradizionali «bloccati»? Che ne è stato delle terapie domiciliari? Perché nessuno parla più delle carenze del nostro sistema sanitario nazionale?

Qualcuno dovrà rispondere dell’occultamento della verità (autopsie negate!), dell’imposizione del green pass e della menzogna della presunta non contagiosità dei vaccinati, che a sua volta ha alimentato nella popolazione il senso di falsa sicurezza.

Una buona notizia è che recentemente l’FDA ha dichiarato che non accetterà nuovi vaccini che non abbiano superato i test dei trial clinici.

 

 

 

Ciro Isidoro

Università degli Studi del Piemonte Orientale

Docente di Patologia Generale e Immunologia

Attività di Ricerca in Oncologia sperimentale, Patologia cellulare e molecolare, Nanomedicina, Biotecnologie omiche, COVID-19

La patologia è lo studio dei meccanismi di malattia e ciò consente di prefigurare sia il percorso di prevenzione sia quello di cura.

Il Prof. Isidoro si mette dunque nei panni di uno studente universitario che è chiamato a discutere le presunte basi scientifiche a supporto dell’utilità della vaccinazione e della sua imposizione obbligatoria per alcune categorie, inclusi i guariti.

Uno studente adeguatamente preparato dovrebbe sapere che i vaccini sono utili se proteggono dalla malattia e se inducono una immunità di lunga durata, stimolando in particolare una certa categoria di anticorpi, chiamati IgA quando si tratti di infezione alle vie respiratorie. E dovrebbe sapere anche che la vaccinazione costituisce un presidio profilattico necessario e talora indispensabile quando si debba contrastare la diffusione di un agente infettivo ad alta contagiosità ed elevata letalità e per la quale malattia da esso provocata non siano disponibili cure adeguate.

Eppure, il Dottor Urbani aveva già approntato egli stesso il primo piano pandemico per contrastare nel 2003 la Sars, che pertanto non era una malattia sconosciuta e impossibile da curare. Sicuramente non con paracetamolo e vigile attesa, bensì con antinfiammatori e antibiotici. Ma anche con il plasma iperimmune riscoperto dal Dr. De Donno.

Inoltre, per quanto riguarda il meccanismo di azione di questo cosiddetto vaccino, è stata osservata la presenza dell’RNA messaggero e della proteina spike nel circolo sanguigno e in altri organi distanti dal sito di inoculo, perché vengono rilasciati, come accade con il virus, attraverso vescicole. Dunque non rimangono localizzati al muscolo o nelle cellule dendritiche, come affermato dalle aziende produttrici, e l’mRNA vaccinale può rimanere in circolo fino a 15 giorni dopo l’inoculo.

 

E oltre agli eventi avversi da vaccinazione, più continuiamo ad immunizzare, più rischiamo di sviluppare malattie autoimmunitarie:

Dunque, vale la pena vaccinare i guariti, che presentano una immunità di lunga durata e che invece potrebbero sviluppare reazioni avverse? Cosa risponderebbe uno studente universitario?

 

Non si può imporre una terapia perché “lo dicono tutti in TV”. La storia dimostra che le verità scientifiche spesso sono state scoperte da una minoranza di scienziati illuminati e non possono certo essere confutate dai politici o semplicemente con voto di maggioranza.

 

David Conversi

Psicologo, Ricercatore e Docente presso l’Università di Roma La Sapienza

 

Il Pro. Conversi propone un’analisi della comunicazione di massa usata durante la pandemia, tentando di decodificarne strategie e obiettivi.

Tale studio sembra proprio avvalorare l’affermazione del Prof. Bizzarri, secondo cui la comunicazione emergenziale sarebbe stata strumentale ad un disegno politico.

Infatti, i media hanno letteralmente terrorizzato la popolazione. D’altronde da decenni la comunicazione di massa è diventata veicolo di notizie negative e ansiogene, e ciò è confermato dagli stessi media:

 

 

Il Prof. Conversi spiega che la mente umana, in caso di allarme emotivo, è soggetta a distorsioni cognitive (bias), che aumentano soprattutto quando siamo spaventati. A tal proposito esiste una tecnica, chiamata fear appeals, che consiste nel fornire informazioni e immagini spaventose, volte ad instillare il terrore della morte:

 

 

Una volta indotta la paura, bisogna mantenerla nel tempo. Mantenere uno stato di allarme favorisce il mantenimento di un circolo vizioso cognitivo (la mente ricerca e seleziona solo le informazioni che confermano quella paura) e quindi di uno stato di rimuginio ansioso.

Questa è una strategia complessiva ben pianificata, preparata precedentemente, essendo stata applicata sistematicamente fin dall’inizio della pandemia.

Un’altra tecnica è quella di dare intenzionalmente comunicazioni contraddittorie, affermazioni che subito dopo verranno smentite.

Ad ogni modo, si tratta di linee guida ben precise:

Gli scienziati della comunicazione danno ai politici istruzioni ben precise per rendere politicamente accettabile una serie di misure. Rendere condizionale alla vaccinazione l’accesso a luoghi preferiti (ristoranti, teatri, palestre, etc.) crea nel “consumatore” il desiderio di affrettarsi per aggiudicarsi il “prodotto” di ultima uscita (come il nuovo i-phone).

I media hanno imposto una visione dominante e un modello di bravo cittadino al quale la mente umana, allarmata dalla paura della morte, tende a conformarsi a causa di un processo compensativo.

È evidente che il popolo è stato trattato, conclude l’Onorevole Cabras, come un nemico da piegare. Inoltre è stato distribuito un potere, trasformando molte persone impropriamente in poliziotti, con la possibilità di abusare di quel potere, generando un profondo effetto di divisione sociale e di discriminazione. Per questo, come puntualizzato dal Prof. Conversi, il cittadino deve essere informato, non formato.

 

Trascrizione e adattamento a cura di Rosaria Antona

Condividi su

Potrebbe anche interessarti