I medici potranno curare il Covid-19 dai primi sintomi: sentenza storica abolisce “vigile attesa” e tachipirina
I medici potranno curare il Covid-19 dai primi sintomi: sentenza storica abolisce “vigile attesa” e tachipirina
“Vigile attesa” e tachipirina non sono più riconosciute come valide linee guida terapeutiche per contrastare il Covid-19. Sebbene centinaia di medici ormai da mesi indichino la corretta strada per curare il Covid-19, l’AIFA con una nota di dicembre scorso ha diffuso dei protocolli anancronistici. Detti protocolli prevedono appunto “vigile attesa e “tachipirina”.
Chi ha contratto il Covid in queste settimane, con molta probabilità, avrà ricevuto soltanto queste prescrizioni. È stato necessario l’intervento del Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso del Comitato per le cure domiciliari, ed ha sospeso la Nota AIFA. Il Tribunale riconosce fondato il ricorso presentato. Inoltre nel provvedimento riafferma il diritto/dovere dei medici di curare secondo “scienza e coscienza”.
La discussione di merito avrà luogo a Luglio.
La mortalità da Covid -19 è spesso legata alla reazione autoimmune che segue al diffondersi dell’infezione virale. Centinaia di medici in Italia ed in tutto il mondo hanno verificato e sostenuto che questo virus si può sconfiggere se lo si attacca sul nascere. Prima ancora di avere l’esito del tampone. Occorre infatti impedire l’innesco dell’infiammazione generata dal virus, che è stata la vera causa di mortalità da Covid-19.
La notizia è estremamente importante, perché rivoluziona la gestione sanitaria del Covid. In Italia e potrebbe essere l’inizio della regressione degli aspetti più drammatici di questa pandemia. In Italia, come è noto, il Covid ha prodotto una quantità di vittime estremamente più alta che negli altri Paesi. Verosimilmente, l’assenza di cure efficaci e precoci è una delle principali cause di questa mortalità: in ospedale arrivano fin troppo spesso pazienti con un livello infiammatorio eccessivo e non più curabili.
La “vigile attesa” è una delle grandi ombre della gestione italiana della pandemia. E per fortuna da oggi non è più l’indicazione vincolante per i medici italiani.
Si tratta di una battaglia di civiltà molto importante, onore al merito, condotta dall’avvocato Erich Grimaldi fondatore della già citata associazione per le cure domiciliari.