I “vaccini” a mRna sono farmaci: la trascrizione del video di Peter Doshi censurato dai social.
Segue la trascrizione di un intervento del dottor Peter Doshi censurato nei giorni scorsi su youtube a cura di Anna Moschitta, farmacista.
Buongiorno, sono Peter Doshi, faccio parte della facoltà dell’Università del Maryland. Sono redattore del British Medical Journal. Non ho conflitti di interesse rilevanti di interesse, i miei commenti di oggi sono del tutto a titolo personale.
Nella facoltà di Farmacologia insegno un corso su come valutare criticamente la letteratura medica. Formiamo gli studenti su come andare oltre un abstract di studio e iniziare a discernere e valutare criticamente gli studi biomedici non solo prendendoli nel loro valore nominale.
Voglio usare i miei cinque minuti qui per sfruttare lo spirito del pensiero critico: sono rattristato di quanto siamo saturi, come società in questo momento, dell’atteggiamento di “lo sanno tutti che”. Questo ha spento la curiosità intellettuale e ha portato l’autocensura. Quindi lasciatemi iniziare con alcuni esempi del “lo sanno tutti” di cui non sono certo che dovremmo essere così sicuri.
“Lo sanno tutti che questa è una pandemia di non vaccinati”: ma se i ricoveri e i decessi si verificassero esclusivamente fra i non vaccinati, perché sarebbero necessari nuovi richiami vaccinali? E perché le statistiche sono così diverse nel regno Unito, dove la maggior parte dei ricoveri e dei decessi per Covid sono tra persone completamente vaccinate? Lo ha detto il senatore Jhonshon. C’è una disconnessione, c’è qualcosa di curioso, c’è qualcosa che non va facendo i conti, e dovremmo chiederci tutti: è vero che questa è una pandemia di non vaccinati? E cosa vuol dire?
Poi c’è quest’altro: “Lo sanno tutti che i vaccini per il covid salvano vite” infatti lo si sa, lo si sostiene già dagli inizi del 2021, perché gli studi clinici lo hanno dimostrato, come potete vedere qui nella citazione di un articolo di Febbraio nel giornale dell’associazione medica americana… Ma è vero? Stando alle dichiarazioni di importanti funzionari pubblici sanitari, laddove hanno scritto che c’era stato solo un decesso, un decesso fra i 70000 partecipanti allo studio di Pfizer e Moderna. Oggi abbiamo più dati e potete vedere che c’erano numeri simili di decessi nei gruppi vaccino e placebo, gli studi non hanno dimostrato una riduzione della mortalità da covid, al contrario, le prove sono fragili. Con solo due decessi nel gruppo placebo contro uno nel gruppo vaccino.
Il punto non è che io sappia la verità su cosa il vaccino possa o non possa fare, il punto è che quelli che avevano affermato che le prove avessero dimostrato che i vaccini erano molto efficaci, si erano sbagliati. Le prove non lo hanno dimostrato.
Ora parliamo di No vax: “Lo sanno tutti che non devi dare credito a cosa gli antivaccinisti hanno da dire”. Ma cosa significa il termine no vax? Il dizionario Merriam-Webster definisce no vax la persona che si oppone all’uso di vaccini oppure al regolamento che impone la vaccinazione: la prima parte della definizione era prevedibile, la seconda parte mi ha sbalordito: ci sono interi paesi, dal Regno Unito al Giappone, che non impongono i vaccini per l’infanzia eppure entrambi raggiungono alti livelli di vaccinazione, senza alcun obbligo vaccinale. Non ci sono obblighi lì e scommetto che una grande minoranza, anzi una grande maggioranza, della popolazione mondiale soddisfi qui la definizione di no vax.
Un’altra definizione che vale la pena controllare è quella di vaccino. Io sono uno di quegli accademici che sostengono che questi prodotti a mRNA che tutti chiamano vaccini sono qualitativamente diversi dai vaccini standard, e così ho trovato affascinante apprendere che Merriam- Webster ha cambiato la sua definizione di vaccino all’inizio di quest’anno. I prodotti a mRNA non soddisfano la definizione di vaccino secondo quella che è stata in vigore da 15 anni, ma Merriam-Webster ha ampliato la definizione in modo tale che i prodotti a mRNA siano ora vaccini.
Lo sottolineo per fare una domanda: come potresti pensare di rendere obbligatori vaccini contro il Covid che non si chiamano vaccini? E se queste iniezioni fossero chiamate farmaci invece?
Quindi lo scenario sarebbe che avremmo un farmaco e avremmo le prove che non previene l’infezione, né la trasmissione, ma si ritiene che questo farmaco riduca il tuo rischio di ammalarti gravemente e morire di covid: tu prenderesti una dose di questo farmaco ogni 6 mesi o giù di lì per il resto della tua vita? E al fine di far rimanere questo farmaco efficace, sosterresti le normative relative all’obbligo affinché tutti gli altri attorno a te prendano questo farmaco? O invece diresti: aspettiamo un attimo, se questo è tutto ciò che fa il farmaco, allora perché non usare una medicina normale di quelle che prendiamo quando siamo malati e vogliamo stare meglio? Perché renderlo obbligatorio? Il punto è che chiamiamo questa cosa vaccino, ma non dovremmo desumere che i nuovi prodotti siano come tutti gli altri vaccini obbligatori per i bambini. Ogni prodotto è un prodotto diverso, ma se alle persone va bene che venga imposto qualcosa semplicemente perché è un vaccino, allora rendiamo obbligatori gli altri vaccini. Perché non dovremmo rendere obbligatorio anche questo? Penso che sia il momento di iniettare un po’ di pensiero critico in questa conversazione e questo è quello che riusciremo a fare oggi, spero.