La proliferazione di ordinanze in Sicilia genera solo caos
Voglio dirlo chiaramente al Presidente della Regione: questa proliferazione di ordinanze genera solo caos e non è di minimo aiuto alla gestione della pandemia in Sicilia. Due ordinanze in nove giorni e un’altra ipotizzata per la prossima settimana, con misure che variano di comune in comune e si sommano e sovrappongo alle regole già imposte dal governo nazionale, hanno come unica conseguenza la confusione per i siciliani e la difficoltà per gli enti locali e le altre istituzioni di provare a rendere efficace sul territorio questa babele normativa.
Il sistema dei colori con i nuovi criteri è diventato un manganello per costringere a vaccinarsi anche chi non ne ha bisogno o intenzione, perchè la percentuale di vaccinati è parametro per il passaggio in zona con più o meno restrizioni. Ciò costituisce un ignobile ricatto oltre a soffiare sul fuoco dell’odio sociale verso chi sceglie di non vaccinarsi, già trattato da ‘untore’ cui non spettano diritti.
L’attenzione e l’impegno sulla prima linea della sanità dove ormai l’omissione di soccorso e di cure e’ divenuta la regola. Col pretesto del perenne stato emergenziale dovuto al Covid assistiamo a episodi inaccettabili come la chemioterapia negata a Palermo ai malati di cancro senza vaccino, o il cittadino nisseno morto di infarto dopo essere stato respinto da un ospedale perche’ senza tampone. I cittadini vanno curati senza eccezioni ne’ ritardi e se ciò non avviene la prima responsabilità è di chi gestisce la sanità.
L’assessore regionale alla Salute non può continuare a scaricare il barile sulle regole nazionali: se esse sono indegne o inadeguate, si faccia sentire a Roma. Non può più fare finta di niente.