Le linee guida del Ministero sono la vera causa delle vittime di Covid
Le linee guida del Ministero sono la vera causa delle vittime di Covid
C’è uno studio ancora in fase di pre print che dimostra la grande efficacia delle cure domiciliari precoci del Covid19.
Lo studio è stato elaborato dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Roma, ad opera di una squadra di ricercatori, guidati dal professore Giuseppe Remuzzi. La ricerca guarda al potenziale degli antinfiammatori nelle terapie domiciliari antivirus.
Uno studio condotto somministrando da subito, alla comparsa dei primi sintomi, in luogo della Tachipirina, farmaci come Aspirina, Nimesulide, Celecoxib, fino al cortisone.
Sono stati messi a raffronto 90 pazienti trattati in questo modo e altri 90 ai quali era stato applicato il protocollo della “vigile attesa e Tachipirina”, tuttora indicato dal Ministero.
I risultati sono stati sorprendenti: in sintesi solo due pazienti su 90 (2,2%) del primo gruppo sono finiti in ospedale rispetto ai 13 (il 14,4%) dell’altro gruppo.
Seguendo il protocollo corretto l’emergenza Covid19 avrebbe potuto essere superata in tempi brevissimi.
A fronte di questa ulteriore conferma scientificamente documentata, e di fronte all’evidenza che i lockdown producono scrasissimi effetti contro la diffusione del contagio, il governo dovrebbe immediatamente cambiare rotta e ritirare ogni misura di limitazione delle libertà personali, perché inutile e ingiustificata.
Esaminando i dati della “prima ondata” i decessi impennano dalla circolare del Ministero che proibisce le cure somministrate fino ad allora dai medici di base.
Il virus ha cominciato a diffondersi in Italia tra ottobre e novembre 2019. Fino alla fine di febbraio 2020 si registrano meno decessi che nello stesso mese dell’anno precedente. Il 22 febbraio 2020 però cambia tutto: viene diffusa una circolare (la numero 5443) del Ministero della Salute, che sostanzialmente vieta ai medici di medicina generale di visitare e curare i propri pazienti. I malati di Covid sono così abbandonati a se stessi senza cure, fino al momento del ricovero in ospedale, quando ormai sono già in crisi respiratoria, quindi gravissimi.
Gli stessi ospedali diventano dei veri e propri focolai del virus. Dal 22 febbraio si registra quindi un’impennata dei decessi.
I risultati di questo studio dimostrano che l’avvio tempestivo di cure adeguate, nei primi 7-10 giorni, può ridurre drasticamente i ricoveri ed i decessi dovuti al virus.
L’unica soluzione è adottare subito a livello nazionale, come chiesto dal Senato, protocolli adeguati di cure domiciliari. Solo così si salverebbero migliaia di vite, eliminando l’emergenza sanitaria senza bisogno di nessun lockdown.
Il Ministero della Salute ha sbagliato gravemente, e anche per questo contiamo oltre 100mila morti.
Per quanto tempo ancora vorrà perseverare in una strategia dimostratasi scientificamente sbagliata e devastante per la salute degli Italiani?