Nessuna procedura di registrazione e tracciamento: e se i dati clinici Covid-19 fossero sbagliati?

5 Dic 2021|Covid-19|

Lettera aperta all’ On.le Francesca Donato sulle modalità di raccolta, registrazione e trasmissione dei dati clinici di ricovero e contagio dei pazienti Covid 19 di Francesco Russo,  Ricercatore Confermato – Dipartimento di Scienze Chirurgiche – Università di Roma Tor Vergata

 

La pandemia Covid 19 continua ad esercitare il suo fortissimo potere condizionante la vita sanitaria sociale ed economica italiana ed europea. Non mi soffermo su questo tanto è palese, nè sugli aspetti meramente giuridici. Il presupposto oggettivo delle scelte dei decisori politici resta peraltro il dato tecnico scientifico dei dati clinici e di ricovero dei pazienti affetti da Covid 19 e soprattutto la rilevanza ed influenza che hanno su questi dati la condizione di vaccinato (pieno e/o incompleto) e quella di immunizzato perchè guarito da infezione Covid.

Su questo gentile On.le Donato, nel ringraziarla per avermi ospitato sul suo blog, Le esprimo tutte le mie perplessità sia di Cittadino che di medico ed universitario in quanto molte voci discordanti di professionisti (e non solo dei cd no vax o no green pass) si levano in questa direzione.

Nessuna procedura  informatica di registrazione e tracciamento

A che io sappia non esiste in Italia, di impulso del Ministro della Salute e dei suoi uffici, per le Asl, gli Ospedali e Policlinici con autonomia giuridica, una procedura chiara informatica, univoca ed oggettiva (tracciata e certificabile quindi) sulla raccolta, registrazione e trasmissione dei dati clinici di ricovero e contagio dei Cittadini affetti da Covid 19. Siamo un Paese che fa della burocrazia il suo MANTRA, viviamo letteralmente di Protocolli e Linee: ma su questo non esiste nulla di nulla a riguardo e la cosa mi incuriosisce parecchio oltre a preoccuparmi.

Questo a mio giudizio, dopo due anni e passa di pandemia e di Stato di Emergenza, sarebbe molto grave perchè il dato sanitario reale dovrebbe essere cogente e fondante per le scelte politiche e giuridiche del Decisore politico nonchè della Magistratura giudicante di ogni ordine di ruolo e grado giurisdizionale: invece pare incredibilmente che non sia così e che ognuna delle oltre 1000 realtà ospedaliere Asl ed universitarie possa procedere in ordine sparso a raccogliere e trasmettere i dati per via gerarchica al livello superiore. Dove raccolgono e registrano i dati, su quaderni, foglietti, file excel? Come li registrano e soprattutto in capo a chi stanno le responsabilità di raccolta e registrazione dei dati? E poi come vengono trasmessi alle gerarchie superiori, con email, al telefono, con PEC, con software ? Ed anche qui come viene garantita la trasmissione mediante la individuazione della responsabilità di chi è preposto a farlo ?

Lei comprende bene da giurista la rilevanza di quello che io Le scrivo.

Stiamo leggendo veramente la situazione reale sanitaria del Paese?

Oppure partiamo da una serie di marchiani errori primigeni nella collection dei dati clinici di ricovero e contagio?

Se così fosse in queste terribili ipotesi potremmo trovarci di fronte a due ipotesi, entrambe penalmente rilevanti, una di colpa grave e l’ altra di dolo (a carico di chi?). E se così fosse potremmo trovarci con presupposti sanitari di analisi della situazione clinica Covid profondamente erronei che potrebbero per esempio anche aver permesso la introduzione ed il rafforzamento sia giuridico che giurisdizionale del cd “green pass” ed adesso “super green pass” nel nostro ordinamento giuridico, a mio giudizio personale ex 21 della Costituzione, vere e proprie mostruosità giuridiche.

La prego pertanto di valutare con attenzione questa mia LETTERA APERTA, di farne con urgenza un motivo di approfondimento in tutte le sedi competenti (Carabinieri NAS delle principali Regioni, Procure nazionali delle principali Regioni, Procure Europee, Commissione UE, Parlamento UE).

Le violazioni dolose già note

Le ricordo che una violazione dolosa dei dati di ricovero e cura è già successa in Sicilia (posti letto rianimazione) con dimissioni contestuali dell’ Assessore alla Salute e recentemente anche in Friuli ho letto di qualcosa di simile sui media. Il motivo per cui Le scrivo a riguardo è che una rappresentazione poco attenta al dato reale di contagio e di ricovero Covid mi sembra verosimile almeno per il contesto in cui lavoro e che esistono dati scientifici che indicherebbero addirittura una sovrastima del numero reale dei contagi ai tamponi molecolari mediante PCR per un eccessivo ricorso ai cicli di amplificazione della RNA polimerasi (rischio di individuare come Covid quello che invece non lo è).

Per non parlare poi della spinta economica a considerare ricovero Covid che potrebbe venire dal sistema di remunerazione rafforzato dei ricoveri ospedalieri a DRG introdotto perlappunto dalle Regioni, con miglioramento dei rimborsi ad ASL ed Ospedali/Policlinici.

Concludo ovviamente che sono un convinto sostenitore da sempre dei vaccini tradizionali e le rappresento, inoltre, che sono un guarito Covid da polmonite con una solidissima immunità naturale e titolo anticorpale antiSpike molto elevato, che tutti gli studi scientifici (NEJM per esempio e non Panorama con tutto il rispetto) dicono essere il migliore antidoto in assoluto alla reinfezione, ma che non è considerata tale dal Ministro Speranza e dal suo DG Prof. Rezza e motivo per cui sono stato letteralmente costretto dalla mia Asl al vaccino per poter continuare a lavorare ed a sopravvivere economicamente con la mia famiglia.

Resto a disposizione per la ricerca della Verità, come predicava ai suoi allievi Socrate.

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