Riammissione dei sanitari un atto dovuto: mentre continua una feroce campagna di odio
La riammissione dei sanitari è un atto dovuto mentre feroce campagna d’odio prosegue inesorabile.
a cura di Rosaria Antona
Quei 4mila medici e sanitari, che in scienza e coscienza e a fronte delle evidenze scientifiche non hanno ceduto al ricatto vaccinale, hanno subito una grave lesione della propria dignità personale e professionale.
Diffamati e stigmatizzati come presunti “medici non in linea con la scienza” (cfr. dichiarazioni di Renzi, Clementi) o in quanto meritevoli di tornare a studiare “immunologia e vaccinazione” (cfr. dichiarazioni di Pregliasco), dal 1 aprile 2021 erano stati privati del sacrosanto diritto costituzionale di lavorare e di sostentare le proprie famiglie.
Una atroce misura punitiva, lontana dai più elementari criteri di Etica, di Umanità, di Logica, di Democrazia e di Scienza, interrotta dal neogoverno Meloni.
Il provvedimento di riammissione in servizio dei medici (e sanitari) sospesi perchè non vaccinati è stato giustificato dal Ministro della Salute Schillaci come “segno di pacificazione” a fronte di una carenza degli organici e di un contestuale miglioramento del quadro epidemiologico. Dichiarazioni ambigue che lasciano pieni poteri ai direttori sanitari sulle modalità di reinserimento dei medici sospesi.
Non solo, la feroce campagna d’odio prosegue e si accanisce rabbiosamente, facendo passare l’idea distorsiva che tale provvedimento riparatore sarebbe una “amnistia ingiusta” per i medici “che non si sono vaccinati” e al tempo stesso “offensiva” nei confronti di chi si è “eroicamente” vaccinato (cfr. dichiarazioni di Cartabellotta, De Luca, Letta).
Preme sottolineare come il dibattito purtroppo venga dirottato e cristallizzato su argomenti fuorvianti e di bassissimo spessore morale e scientifico.
Giornalisti, politici e luminari della scienza duellano in una ridicola e puerile sfida tra “vax” (buoni ed eroici) e “novax” (cattivi e vigliacchi), due etichette inventate allo scopo di fomentare odio e divisione, distogliendo l’attenzione da ben più urgenti e gravi considerazioni.
Pochi sono in grado di riportare la questio su un piano dignitoso e consono ai registri della vera Scienza e della vera Politica.
Fra questi, il Ch.mo Prof. Ciro Isidoro, Professore Ordinario di Patologia Generale e Immunologia (Scuola di Medicina dell’Università del Piemonte Orientale, Novara), che ha affidato alla rivista “Sanità Informazione” una rigorosa riflessione partendo dai veri fondamenti della Scienza e della deontologia medica.
Il Prof. Ciro Isidoro è Responsabile nazionale del Comitato scientifico biomedico di Progetto Eurexit
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