Richiudere l’Italia come a Natale? Folle e anticostituzionale
Richiudere l’Italia come a Natale? Folle e anticostituzionale
Il Presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini sta lavorando in Conferenza delle Regioni per estendere anche a quelle con pochi contagi le restrizioni che toccherebbero alla sua, secondo i miopi parametri voluti da Speranza. A lui converrebbe per distrarre l’attenzione dal fallimento del sistema sanitario del sua regione nel contenere l’epidemia, ma colpirebbe ingiustificabilmente anche i Cittadini che non corrono alcun maggiore rischio per la propria salute nel resto d’Italia.
Il lockdown di Natale è stata una delle pagine più infime e buie del governo Conte, pensare che oggi Mario Draghi voglia prestarsi a firmare provvedimenti simili, gravemente illegittimi per violazione dei principi costituzionali, fa accapponare la pelle. Nessun provvedimento che limiti le libertà e i diritti costituzionalmente garantiti può essere legittimamente disposto senza una solida e comprovata base scientifica, che nella fattispecie non esiste. Usare lo spauracchio delle “varianti” del Covid come “clava politica” per imporre nuove restrizioni è un metodo da cui il premier è stato diffidato da illustri scienziati pochi giorni fa. Strumentalizzare la scienza a fini repressivi della libertà individuale e dei diritti politici mi auguro non sia nei piani del nuovo premier.
Come Lega, ci aspettiamo dal neonato governo un deciso cambio di approccio, che ripristini il corretto equilibrio fra costi e benefici delle scelte sulla vita delle imprese, delle persone e delle famiglie, lasciando alle spalle l’era dei coprifuoco, dei lockdown e del terrorismo mediatico pseudo-scientifico.